Fusioni e acquisizioni: cosa si intende per M&A

Parliamo di Mergers & Acquisitions, comunemente note con l’acronimo M&A: si tratta di quell’insieme di operazioni strategiche finalizzate a ridefinire la struttura di due o più entità aziendali tramite fusione o acquisizione.

Le operazioni di fusione e acquisizione possono essere considerate come una sorta di "matrimonio aziendale", poiché comportano la convergenza di due entità separate, siano esse private o pubbliche, che confluiscono in una.

L'obiettivo principale delle M&A è aumentare il valore di un'azienda attraverso la diversificazione delle attività in nuovi mercati, il potenziamento della quota di mercato e/o l'espansione geografica.

Trovate disponibile a questo link un esempio di una delle più recenti operazioni che abbiamo assistito, l’acquisizione di Morocolor Italia da parte del Gruppo OSAMA.

Secondo l’ultimo report KPMG (ottobre 2023), in Italia il mercato M&A risulta in trasformazione: se nei primi 9 mesi di quest'anno sono state concluse 888 operazioni, contro le 942 del 2022 per un totale percentuale di -6% YoY, è il controvalore a mostrare una flessione notevole: di poco superiore ai 17 miliardi di euro nel 2023, rispetto ai 61 miliardi dei primi nove mesi dello scorso anno. Cosa significa questo? Probabile che il mercato si configuri composto da pochi grandi deal, mentre si conferma l’attivismo delle imprese familiari e mid- market.

 

Differenza tra fusione e acquisizione

Definiamo, in primis, qual è la differenza tra una fusione e un’acquisizione:

  • la fusione, o merger, è un accordo che unisce due aziende a sé stanti in una nuova entità unica, con l'obiettivo di creare una società più grande e robusta.
  • l'acquisizione rappresenta, invece, il trasferimento di proprietà di un'azienda (o di parte della stessa) sotto il controllo di un'altra società, attraverso l'acquisto di azioni o beni. In un'acquisizione, l'azienda acquisita viene incorporata e risulta limitata nella sua esistenza come entità indipendente.

Quindi, sebbene i termini "fusione" e "acquisizione" siano spesso utilizzati come sinonimi, presentano alcune distinzioni. La principale differenza risiede nell'equilibrio di potere all’interno della nuova entità: una fusione implica che le società originarie diventino partner alla pari, mentre un'acquisizione comporta sempre il passaggio di controllo da una società all'altra, dove una risulta subordinata e “controllata” dall’altra.

L'evoluzione del concetto di M&A ha portato a un uso più diffuso di questo termine, che gradualmente ha sostituito le dicotomie tra "acquisizione" e "fusione". Questo cambiamento è motivato principalmente dalla rarità delle fusioni alla pari e dall’accezione neutra del termine M&A, più gradito ad azionisti, dipendenti e dirigenti.

 

Vantaggi e rischi di un’operazione di M&A

A quali tipi di aziende “conviene” prendere in considerazione le operazioni di M&A e perché?

La scelta di intraprendere questa strada di modifica dell’assetto societario comporta vantaggi e svantaggi che vanno attentamente valutati; le aziende dovrebbero sempre condurre un'analisi di mercato approfondita per valutare i pro e i contro.

Trasversali per settore e spesso anche per dimensione, le operazioni di fusione e le acquisizioni potrebbero essere un percorso utile alle imprese che hanno obiettivi ambiziosi, quali:

  • Volontà di incremento del valore e rapida accelerazione della crescita aziendale;
  • Possibilità di crescita a un ritmo più veloce rispetto a uno sviluppo organico;
  • Accesso a risorse nuove, come tecnologie innovative, a una base clienti più ampia e a proprietà intellettuale o contenuti;
  • Ampliamento delle risorse umane, con nuovo personale aggiuntivo dotato di competenze specialistiche;
  • Riduzione della concorrenza ed efficientamento dei costi, grazie a logiche di economia di scala.
  • La possibilità di gestire temi di successione all’interno della proprietà per mancato passaggio generazionale o esigenze di raccogliere i frutti di un finanziamento fatto.

Ovviamente, vanno ponderati con attenzione anche i potenziali rischi, che spesso afferiscono sia al campo puramente economico-finanziario, sia a quello di capitale umano, legato ai valori aziendali e al senso di appartenenza del personale.

Da un lato, infatti, è possibile incorrere in una valutazione errata delle risorse patrimoniali – e in questo senso, esistono procedure di fair asset evaluation capaci di ridurre il margine d’errore nella stima del valore di macchinari, infrastrutture e altri beni aziendali - così come i costi del processo stesso di M&A possono essere superiori alle previsioni.

Dall’altro lato, può emergere a posteriori, a fusione/acquisizione ormai effettuata, una divergenza di culture aziendali non indagata in precedenza, così come una resistenza del personale chiave a diventare parte di un nuovo Gruppo.

 

Conclusioni 

Le M&A, essendo operazioni complesse e speculative, rappresentano una sfida, ma il mercato dell’equity sarà molto importante nei prossimi mesi: noi di Azimut Direct supportiamo i nostri clienti nelle operazioni di fusione e acquisizione, con un approccio analitico e pragmatico a supporto dell’imprenditore.

L’equity nel 2024 potrebbe diventare centrale, infatti, per l’aumento delle opportunità di investimento, dal quadro economico generale con il venir meno del debito agevolato dalle garanzie di Stato e dalla continua ricerca di rendimenti più elevati da parte degli investitori.