Cosa sono i minibond
I minibond sono obbligazioni o titoli di debito a medio-lungo termine emessi da piccole e medie imprese (PMI) non quotate, destinate a piani di sviluppo, ad operazioni di investimento straordinarie o di refinancing. Permettono alle PMI di aprirsi al mercato dei capitali, riducendo la dipendenza dal credito bancario.
L'emissione di minibond ha vantaggi per le imprese in termini di:
- diversificazione del debito e riduzione della dipendenza dalle fonti bancarie;
- opportunità di sostenere periodicamente, durante la vita del prestito, l’esborso dei soli interessi (cedole) sull’importo raccolto:
- agevolazioni fiscali: deducibilità degli interessi passivi nella misura del 30%, deducibilità dei costi di emissione nello stesso esercizio in cui sono sostenuti, esenzione della ritenuta alla fonte sui proventi corrisposti;
- promozione del brand.
Un’impresa che voglia emettere minibond deve diventare più trasparente e aprire i propri dati finanziari storici e prospettici (business plan) ai potenziali investitori. Più informazioni si danno al mercato, più attenzione si riceve dagli investitori. A questo scopo tipicamente l’impresa si avvale di un advisor, che realizza un’analisi di fattibilità/convenienza economico-finanziaria del minibond e si occupa di redigere il business plan.
Nel regolamento obbligazionario possono essere inserite su richieste degli investitori delle clausole vincolanti di governance finanziaria dell’azienda, i cosiddetti covenant, da rispettarsi pena il ritiro del prestito obbligazionario o la sua rinegoziazione a condizioni meno favorevoli.
I covenant più comuni riguardano:
- clausole di salvaguardia: per tutta la durata del minibond, l’impresa si impegna a non concedere pegni, ipoteche o altre garanzie reali sui propri beni materiali ed immateriali, sui propri crediti, sulle proprie partecipazioni salvo alcune eccezioni di volta in volta negoziate tra le parti;
- uso dei proventi: l'ammontare ricavato dall'emissione obbligazionaria deve essere destinato dall’impresa secondo finalità prestabilite;
- change of control: in caso di cambiamento nella proprietà dell’impresa, l'investitore avrà il diritto di richiedere il rimborso anticipato dei minibond;
- limitation on dividend (limiti ai dividendi consentiti);
- informativa sui bilanci: necessità di redigere il bilancio consolidato da sottoporre a certificazione una volta all’anno e di redigere una semestrale consolidata entro i primi nove mesi dell’operatività annua);
- limitation on indebtedness: sono molto gradite clausole di mantenimento dei rapporti Net Debt / Ebitda e Gross Debt / Ebitda sotto soglie prefissate, da tenere monitorate periodicamente.
Il business plan è il vestito con cui accedere al mercato dei capitali. La sua preparazione è un momento fondamentale per lo sviluppo e la crescita dell’impresa.
Si tratta di un documento articolato e complesso: non è semplicemente un insieme di calcoli matematici, ma deve descrivere (sia in termini quantitativi che qualitativi) chi è l’impresa, in che ambito competitivo opera, cosa ha fatto nel passato, cosa pensa di fare nel futuro e con quali risultati attesi. Sostenibilità finanziaria, attendibilità e coerenza delle ipotesi sono i "requisiti di base".
Deve essere finanziariamente sostenibile: le previsioni economico-finanziarie devono mostrare che i fabbisogni finanziari previsti sono correttamente "coperti" da fonti finanziarie ragionevolmente ipotizzabili nelle forme tecniche e nei tempi necessari. Deve essere inoltre basato su ipotesi realistiche e giustificabili e i risultati attesi devono apparire ragionevolmente conseguibili, sulla base dell’andamento storico e dell’evoluzione attesa del mercato e dei concorrenti.
Epic fornisce un template che elenca i contenuti necessari all’analisi del business plan da parte degli investitori. Questo template può facilitare la redazione del business plan da parte dell’impresa, eventualmente con l’aiuto di un proprio advisor.
Se vuoi approfondire questo argomento, leggi il nostro articolo "Consigli ed esempi per un business plan vincente".
Successivamente alla fase di sottoscrizione, l’impresa può scegliere di quotare il minibond presso il segmento professionale ExtraMOT PRO di Borsa Italiana con costi relativamente limitati e procedure semplificate. Epic non si occupa direttamente della quotazione, che richiede l’intervento di un consulente legale (ed eventualmente dell’advisor) dell’impresa per compilare un breve documento che descriva i rischi legati all’investimento nel minibond.
La visibilità sul mercato grazie anche alla quotazione è funzionale all’aumento delle credenziali dell’impresa presso clienti, fornitori e sistema finanziario. L’impresa aumenta la sua attrattività anche verso ulteriori investitori, grazie ai vantaggi di immagine e reputazione nonché alla presenza di elementi di trasparenza delle informazioni e dei risultati.
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